Viaggiare sicuri: la lista aggiornata dei Paesi più pericolosi secondo la Farnesina

Prima di partire per un viaggio, è fondamentale informarsi sul livello di sicurezza del Paese che si intende visitare. La Farnesina, attraverso il portale Viaggiare Sicuri, fornisce aggiornamenti costanti sulla situazione geopolitica, sanitaria e ambientale in tutto il mondo, aiutando i cittadini italiani a evitare rischi inutili. In questo articolo esploriamo quali sono oggi i paesi pericolosi secondo la Farnesina e cosa sapere prima di prenotare un viaggio in una zona a rischio.  

Sommario 

  1. Cosa significa “paese pericoloso” secondo la Farnesina?
  2. Paesi con rischio estremo
  3. Paesi con rischio molto alto
  4. Quali sono i Paesi meno sicuri in Europa?

Cosa significa “paese pericoloso” secondo la Farnesina? 

La Farnesina, il Ministero degli Affari Esteri italiano, ha il compito di classificare i Paesi in base a diversi livelli di rischio, tenendo conto di fattori cruciali come conflitti armati, instabilità politica, terrorismo, criminalità diffusa, disastri naturali e crisi sanitarie. Questi elementi vengono costantemente aggiornati in tempo reale per garantire che le informazioni siano sempre attuali e pertinenti. Ogni nazione riceve delle raccomandazioni specifiche, che possono variare dalla semplice cautela, che invita i viaggiatori a prestare attenzione, fino al divieto assoluto di ingresso, che segnala situazioni di grave pericolo. Viaggiare in uno di questi paesi pericolosi per viaggiare può esporre il turista a situazioni imprevedibili e potenzialmente rischiose, senza alcuna garanzia di assistenza o evacuazione in caso di emergenze. È quindi fondamentale informarsi adeguatamente e considerare attentamente le raccomandazioni prima di intraprendere un viaggio. 

Paesi con rischio estremo  

  1. Afghanistan: dalla presa del potere da parte dei Talebani, il Paese è teatro di instabilità costante, violazioni dei diritti umani e attacchi terroristici mirati. Le ambasciate europee sono in gran parte chiuse e non esiste alcuna assistenza consolare per i cittadini italiani. 

  1. Siria: il conflitto armato, ancora attivo in alcune aree, unito alla presenza di cellule terroristiche e al collasso delle infrastrutture, rende la Siria uno dei luoghi più pericolosi al mondo. Gli attacchi aerei e i bombardamenti possono colpire anche zone civili. 

  1. Yemen: devastato da una lunga guerra civile, il Paese è afflitto da una crisi umanitaria gravissima, con scarsità di acqua potabile, cibo e strutture sanitarie. Attacchi aerei, rapimenti e scontri tra fazioni rendono ogni spostamento ad altissimo rischio. 

  1. Sudan e Sudan del Sud: entrambi i Paesi sono scossi da scontri etnici, colpi di stato, milizie armate e situazioni politiche instabili. Le aree urbane e rurali sono spesso teatro di violenze incontrollate, con altissimo rischio per gli stranieri. 

  1. Somalia: la presenza di Al-Shabaab e altri gruppi jihadisti, unita all'assenza di un controllo statale efficace, rende la Somalia estremamente pericolosa, soprattutto nelle regioni centrali e meridionali. Rapimenti e attentati sono frequenti. 

  1. Libia: nonostante alcuni tentativi di stabilizzazione, la Libia è ancora priva di un governo unificato e soggetta a scontri tra milizie. Gli stranieri sono bersaglio di sequestri, estorsioni e violenze. 

  1. Repubblica Centrafricana: il Paese è coinvolto in un conflitto armato interno con gruppi ribelli. Le condizioni di sicurezza sono gravemente compromesse in gran parte del territorio, e la presenza internazionale è fortemente limitata. 

  1. Iraq: pur con zone più stabili, l'Iraq presenta ancora aree ad alto rischio, soprattutto a nord e ovest, dove sono attive cellule dello Stato Islamico. Gli attentati, gli scontri armati e i disordini rendono il contesto molto pericoloso. 

  1. Israele e territori Palestinesi: Il rischio di attentati terroristici rimane elevato. Le aree in prossimità del confine con il Libano rimangono assolutamente sconsigliate, così come il Golan settentrionale. Lo stesso vale per le aree del territorio israeliano vicine al confine con la Striscia di Gaza. Resta altresì assolutamente sconsigliato effettuare viaggi – a qualsiasi titolo – nella Striscia di Gaza.Negli ultimi mesi, il lancio di droni e missili provenienti dallo Yemen ha interessato diverse zone, comprese le città di Tel Aviv e Gerusalemme. 

Nota importante: in tutti questi Paesi, la Farnesina non garantisce alcuna assistenza consolare. Chi si reca in queste aree lo fa sotto la propria esclusiva responsabilità, con possibilità limitate o nulle di evacuazione in caso di emergenza. 

 

Tanzania

Paesi con rischio molto alto

Oltre ai Paesi con rischio estremo, la Farnesina segnala una serie di nazioni dove il rischio per i viaggiatori è molto elevato, pur non essendo in guerra aperta. In questi contesti si registrano gravi problemi di criminalità, instabilità politica, disordini civili o minacce terroristiche. È fortemente sconsigliato viaggiare in autonomia o senza supporto locale esperto. 

  1. Haiti: il Paese è travolto da una profonda crisi politica e istituzionale. Le bande armate controllano intere zone della capitale Port-au-Prince, con rapimenti, violenze e saccheggi quotidiani. Il sistema sanitario è precario, così come le infrastrutture di base. 

  1. Venezuela: la crisi economica e sociale ha generato altissimi livelli di criminalità, in particolare nelle grandi città. Rapine, sequestri lampo e carenza di beni essenziali rendono rischiosa anche la permanenza breve. I viaggiatori stranieri sono spesso presi di mira. 

  1. Nigeria: il nord-est del Paese è colpito da attacchi frequenti del gruppo terroristico Boko Haram e dell’ISIS West Africa. Anche in città come Lagos e Abuja si registrano episodi di violenza urbana, rapine e corruzione diffusa. Il rischio rapimento è elevato. 

  1. Pakistan: nonostante zone turistiche affascinanti, molte aree del Paese – soprattutto al confine con Afghanistan e Iran – sono instabili e soggette ad attacchi terroristici, tensioni religiose e conflitti tribali. Attenzione anche a manifestazioni e scontri locali. 

  1. Myanmar (ex Birmania): dopo il colpo di stato militare del 2021, il Paese è in piena crisi politica. Scontri armati, repressioni violente delle proteste e blackout di comunicazione rendono molti territori inaccessibili. Alcune regioni sono del tutto interdette agli stranieri.  

  1. Etiopia (Tigrè e aree limitrofe): sebbene parte del Paese sia sicura, i conflitti interni nella regione del Tigrè e altre tensioni etniche rendono instabili alcune aree del nord. Scontri armati, blocchi stradali e difficoltà di accesso ai servizi sono comuni. 

  1. Colombia (aree rurali e di confine): nonostante i progressi degli ultimi anni, in alcune zone rurali e al confine con Venezuela e Panama persistono attività di narcotraffico, guerriglia e gruppi paramilitari. Le città principali sono più sicure, ma richiedono comunque attenzione. 

Quali sono i Paesi meno sicuri in Europa?  

Anche in Europa esistono Paesi o aree considerate meno sicure, pur non raggiungendo i livelli di rischio “estremo” o “molto alto” segnalati per altri continenti. La sicurezza può variare in base a instabilità politica, tensioni sociali, rischio terrorismo o criminalità organizzata. La Farnesina aggiorna costantemente le sue valutazioni anche su destinazioni europee. 

Ecco una panoramica dei Paesi europei o zone specifiche considerate meno sicure nel 2025: 

  1. Ucraina: rischio molto elevato nelle regioni orientali e meridionali a causa del conflitto armato in corso con la Russia. Le zone più colpite includono Donetsk, Lugansk, Zaporizhzhia, Kherson e Crimea (considerate da evitare totalmente).La Farnesina sconsiglia ogni viaggio nelle aree in guerra e invita alla massima prudenza nel resto del Paese. 

  1. Russia: nonostante la vastità del territorio, viaggiare in Russia nel 2025 presenta rischi significativi legati al contesto geopolitico (sanzioni internazionali, tensioni con l’Occidente, repressione interna). Rischi aggiuntivi riguardano la libertà di stampa, manifestazioni politiche, controlli doganali severi e limitazioni all’uso di carte e valute estere. Le regioni del Caucaso del Nord (Cecenia, Inguscezia, Daghestan) sono considerate ad alto rischio. 

  1. Turchia (alcune zone): le città principali come Istanbul o Ankara sono generalmente sicure, ma le regioni del sud-est, ai confini con Siria e Iraq, sono instabili. Scontri con gruppi separatisti curdi, rischio attentati e presenza militare rendono queste aree sconsigliate. 

  1. Moldavia (regione della Transnistria): la Transnistria è una regione separatista non riconosciuta ufficialmente con presenza militare russa e tensioni politiche.  
    La Farnesina raccomanda di evitarla, soprattutto in periodi di instabilità nella vicina Ucraina. 

  1. Albania e Kosovo (aree di confine): anche se sempre più popolari tra i turisti, alcune zone rurali e di confine, in particolare nel nord del Kosovo, possono essere instabili con tensioni occasionali tra comunità locali.  

  

Europa

Consigli utili:

  • Segui le indicazioni delle autorità locali in caso di disordini o manifestazioni. 
     

  • In caso di emergenza, il 112 è il numero unico europeo per i soccorsi. 

  •  Un altro strumento utile è “Dove siamo nel mondo”, un servizio del Ministero degli Esteri che permette di segnalare la propria presenza all’estero in caso di emergenza. 

E, infine: pianificare un viaggio in Paesi considerati a rischio richiede consapevolezza e preparazione. Le informazioni fornite dalla Farnesina attraverso il portale Viaggiare Sicuri sono uno strumento prezioso per valutare attentamente le condizioni di sicurezza, ridurre i rischi e garantire un’esperienza più serena. Viaggiare informati non è solo una precauzione: è un dovere verso se stessi e i propri cari. 

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