L’articolo è aggiornato sulla base delle raccomandazioni del Ministero degli Esteri e delle misure in vigore nei Paesi menzionati.
In questo periodo di crisi sanitaria, ogni Paese risponde all’emergenza con misure che tengono conto in tempo reale della situazione nel proprio territorio e dell’evoluzione della pandemia nel resto del mondo. Preservare il sistema sanitario, proteggere la popolazione, contenere la diffusione dei contagi: tutti questi motivi hanno indotto gli Stati a imporre alcuni obblighi ai viaggiatori alla frontiera. Test preventivo molecolare o antigenico, isolamento, deposito cauzionale per la copertura di spese mediche o di quarantena, assicurazione sanitaria Covid obbligatoria: le strategie sono diverse ed è molto importante informarsi accuratamente sulla propria destinazione di viaggio prima di partire.
Cosa c’è da sapere prima di mettersi in viaggio?
Se l’emergenza da coronavirus è la stessa in tutto il mondo, le risposte delle autorità variano da un Paese all’altro. Limitazioni dall’Italia, obblighi nel Paese di destinazione: facciamo il punto.
- Per sapere se e a quali condizioni (senza limitazioni, solo per lavoro, studio, salute, urgenza assoluta) le autorità italiana autorizzano i viaggi verso una particolare destinazione, il Ministero degli Affari Esteri ha creato un questionario online che permette di informarsi sulle autorizzazioni alla partenza e sulle condizioni al rientro.
- Per sapere se le frontiere del Paese di destinazione sono aperte ai viaggiatori provenienti dall’Italia e quali sono le condizioni di entrata nel territorio, informati sul sito della Farnesina Viaggiare Sicuri e leggi il nostro articolo su dove si può andare nel 2021.
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Assicurazione sanitaria Covid: i Paesi che la richiedono
Alcuni Paesi impongono ai viaggiatori di stipulare un’assicurazione viaggio che copra le spese sanitarie legate al Covid.
L’attestazione deve essere presentata al momento della richiesta del visto o all’imbarco.
Ecco i Paesi che la richiedono*:
- In Europa: Ucraina,
- In Africa: Sud Africa, Sychelles
- In Asia: Cambogia, Giordania, Libano, Oman, Sri Lanka, Thailandia, Vietnam
- In Sud America e America Centrale: Argentina, Aruba (territorio autonomo dei Paesi Bassi), Bahamas, Cile, Costa Rica, Isole Turks e Caicos, Paraguay.
*Fonte: Ministero degli Affari esteri e siti della rete diplomatica.
Attenzione: questa lista può subire delle variazioni in qualsiasi momento in funzione dell’evoluzione della situazione sanitaria. Consulta sempre il sito della Farnesina prima di metterti in viaggio.
Ogni destinazione è diversa: cauzioni, massimali obbligatori, spese di quarantena…
Oltre a richiedere un’attestazione di copertura delle spese legate al Covid-19 (spese mediche, ricovero, rimpatrio, test sul posto…), alcuni stati esigono garanzie aggiuntive particolarmente restrittive e talvolta proposte unicamente da assicurazioni locali.
Il Costa Rica, per esempio, oltre a un’assicurazione internazionale, in inglese o spagnolo, che copra le spese mediche legate alla malattia da coronavirus con massimali di rimborso di almeno $ 50 000, richiede anche una copertura delle spese alberghiere di almeno $ 2000 in caso di prolungamento di soggiorno o cancellazione del viaggio dovuti alla pandemia.
Delle disposizioni simili sono in vigore in Cambogia dove, oltre alla polizza assicurativa Covid-19 con una copertura medica di almeno $ 50 000 e una quarantena di 14 giorni preceduta e seguita da un tampone, i viaggiatori devono depositare una cauzione di $ 2000 per coprire i costi dei test, le eventuali spese mediche e quelle di quarantena. La somma non utilizzata viene in seguito rimborsata.
L’Ucraina esige da tutti i viaggiatori di essere in possesso di un’assicurazione sanitaria che copra i rischi legati al Covid-19, valida per tutto il periodo di soggiorno. La polizza deve essere sottoscritta presso una compagnia assicurativa registrata in Ucraina o una compagnia straniera rappresentata nel Paese o che ha stretto un contratto con una compagnia partner ucraina. A seconda della situazione sanitaria, l’Ucraina inserisce gli Stati in una zona rossa ad alto rischio e una zona verde a rischio più moderato, ma mentre alcune misure (test, durata della quarantena) sono diverse per i viaggiatori che provengono dall’una o dall’altra zona, tutti hanno l’obbligo di sottoscrivere una polizza sanitaria.
La Thailandia richiede un certificato medico fit to fly, un test PCR negativo e un’assicurazione sanitaria che copra anche le spese mediche legate al Covid e che offra massimali di rimborso di almeno $ 100 000.
In moltissimi Paesi è obbligatorio rispettare un periodo più o meno lungo di quarantena: informati in anticipo se ci sono strutture specifiche di alloggio, quali sono i costi, come arrivarci, ecc.
E per gli altri Paesi?
Qualunque sia la tua destinazione è sempre consigliato, anche quando non è obbligatorio, stipulare un’assicurazione sanitaria viaggio… e adesso ancora di più. Perché?
- In Paesi come gli Stati Uniti, il Canada, gli Emirati Arabi Uniti i costi dell’assistenza medica, del trasporto sanitario o di ricovero sono esorbitanti.
- In regioni con una cattiva situazione sanitaria può essere necessario il trasferimento verso città o Paesi limitrofi più equipaggiati, o addirittura il rimpatrio.
- In Paesi con strutture pubbliche carenti, chiedere assistenza a cliniche private è spesso più efficace, ma anche molto più costoso.
Un’assicurazione sanitaria Covid di AXA ti permette di far fronte a tutte le spese mediche, anche quelle dovute al Covid. Inoltre con un’assicurazione viaggio Covid completa della garanzia annullamento recuperi le spese di viaggio se non puoi partire perché:
- ti ammali di Covid a ridosso della partenza,
- ti viene imposto un periodo di quarantena.
In questi casi, basta presentare un test PCR positivo o il certificato medico che attesta l’obbligo di quarantena per poter usufruire della garanzia annullamento.
Quanto costa l’Assicurazione viaggio Covid?
La copertura delle spese mediche legate al Covid non ha modificato le tariffe delle polizze AXA che semplicemente hanno esteso la loro copertura senza aumentare i costi per i suoi clienti. Fai un preventivo online e trova la polizza sanitaria Covid più adatta al tuo viaggio!
Che cos’è il passaporto vaccinale? E il certificato di immunità?
Per passaporto o certificato vaccinale si intende un documento che attesti l’avvenuta vaccinazione contro il Covid-19 e che potrebbe alleggerire o sostituire le misure imposte ai viaggiatori alla frontiera.
Il certificato di immunità indica invece che la persona ha gli anticorpi contro il coronavirus (evidenziati mediante analisi di laboratorio) non grazie al vaccino ma perché ha già contratto la malattia.
E mentre da settimane si discute sulla possibilità di diffondere e armonizzare il passaporto vaccinale all’interno della Unione Europea, alcuni Stati stanno già prendendo dei provvedimenti concreti.
In Svezia e Danimarca l’introduzione del passaporto vaccinale è imminente. L’Islanda ha già deciso di non imporre le misure di controllo (test e quarantena) ai viaggiatori in provenienza da uno Stato UE/SEE provvisti di un certificato di vaccinazione o di un certificato di immunità e di avvenuta quarantena dopo la malattia.
Anche le Seychelles sembrano pronte a dispensare dalla quarantena i viaggiatori muniti di un certificato di vaccinazione (la seconda dose deve essere stata iniettata da più di due settimane) e di un test PCR negativo (fatto nelle 72 ore precedenti l’arrivo).
La IATA (Associazione internazionale del Trasporto Aereo) propone di introdurre lo IATA Travel Pass, un passaporto sanitario digitale che da un lato raccoglie i dati sanitari del viaggiatore (certificati di vaccinazione, risultati di test e tamponi) e dall’altro lo informa sulle misure sanitarie obbligatorie per le diverse destinazioni e sui laboratori e le strutture mediche in grado di effettuare le analisi richieste. Questo dispositivo, che vuole essere un modo di rendere i viaggi più facili e più sicuri, è già in via di sperimentazione in alcune compagnie come Emirates e Qatar Airways.
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