Perché scegliere il turismo responsabile?
È vero che viaggiare fa crescere e apre la mente, ma purtroppo può anche avere delle conseguenze negative sulle regioni invase dai turisti. Dallo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali alle migliaia di tonnellate di rifiuti, passando per l’impatto sulla biodiversità... le conseguenze drammatiche del turismo sugli ecosistemi e le popolazioni locali non si contano più. Una constatazione che non ci deve impedire di partire in vacanza. Anzi!
Grazie al turismo sostenibile si impara a viaggiare diversamente. In modo più etico, con un maggior rispetto per l’ambiente, rendendosi utile e andando incontro agli abitanti per capire meglio il loro modo di vita.
Si sceglie il turismo responsabile per vivere un’esperienza indimenticabile e avere la coscienza pulita.
1. Proteggere la barriera corallina a Belize
Secondo il Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente (UNEP), 90 paesi sui 109 nei quali ci sono delle barriere coralline segnalano danni ai coralli a causa dei rifiuti gettati dai turisti. Questa cifra allarmante permette di rendersi conto di quanto sia urgente agire.
Se vuoi renderti utile puoi fare per esempio del turismo verde a Belize, un paese dell’America Centrale la cui barriera corallina è in pericolo. Sarai coinvolto nella raccolta e nell’analisi dei dati per verificare lo stato di salute dei fondali marini, parteciperai al bio-monitoraggio di alcune specie e alla pulizia delle spiagge, aiuterai i pescatori del posto a sviluppare una fonte di reddito alternativa e andrai da una scuola all’altra per formare gli studenti alle sfide ambientali.
- Project Abroad ha avviato un programma di eco-volontariato e di immersione subacquea (non obbligatoria) per partecipare alla protezione dei fondali marini e della barriera corallina situata a Placencia, sito iscritto nella Lista del Patrimonio mondiale dell’UNESCO. Soggiorni di almeno una settimana.